UN SICILIANO VINCE
IL GIRO DELLA PADANIA
di
Ignazio Coppola
Vincenzo Nibali, messinese corridore dell’estremo sud soprannominato “ lo squalo dello stretto”, ha vinto la II edizione del giro della Padania: corsa in cinque tappe dal Piemonte al Veneto, passando per l’Emilia, organizzata, promossa e fortemente voluta dalla Lega Nord.
La notizia dal punto di vista sportivo non fa una grinza, ma la fa dal punto di vista del paradosso per il fatto che un siciliano doc vinca, appunto, il giro della Padania leghista.
Ora che un siciliano, razza inferiore del profondo sud, di quel sud che è la palla al piede allo sviluppo del paese e che vive alle spalle dei settentrionali, abbia vinto il giro della Padania è stato un schiaffo morale e sportivo ed uno smacco insopportabile che ha fatto diventare schiumanti e “ verdi” di rabbia, più delle loro camicie, delle loro cravatte e dei loro fazzoletti, i dirigenti leghisti Borghezio, Salvini, Calderoni e la famiglia Bossi in testa che hanno avuto la brillante idea di promuovere questo giro della Padania.
E uno dei maggiori artefici, prima di cadere in disgrazia, pare sia stato lo stesso Renzo Bossi, meglio noto come il Trota, con delega allo sport nel partito avendo promosso oltre che la nazionale della Padania, lo stesso giro della Padania.
“Mal gli è ne incolse”, dopo gli altri danni per le note vicende procurate al suo partito, se alla fine a vincere il giro è stato il meridionalissimo e siculissimo Vincenzo Nibali. Il quale, pare abbia dichiarato alla fine della corsa in maniera molto riservata per non dispiacere i leghisti esterefatti, sconcertati e rabbiosi per il suo successo, che ci teneva, per il fatto di essere siciliano e meridionale, a vincere il giro della Padania ancor più che l’’Olimpiade e lo stesso campionato Mondiale che si correrà nei prossimi giorni a Limburg in Olanda.
Pare che dopo questo incidente di percorso della inattesa e sgradita vittoria di Vincenzo Nibali, ci sia stata a Pontida un urgente riunione del dipartimento dello sport della Lega Nord, assente il Trota destinato ad altri incarichi, dove per correre ai ripari si è deciso irrevocabilmente, per i giri della Padania nei prossimi anni, di non invitare più meridionali e ancor che siciliani. Così l’onore sportivo della Padania sarà salvo prima che il destino possa giocare ulteriori brutti scherzi come quelli di quest’anno.
“Nibali l’imprevisto” a tal proposito così titolava la Gazzetta dello sport e poi così proseguiva: “ Il destino gioca brutti scherzi vincenti. Il Padania non poteva premiare due corridori meno padani di chi ha vinto la quinta ed ultima tappa, Carlos Bentancur, e di chi ha vinto il giro Vincenzo Nibali. Se non altro per le distanze geografiche: Bentancur è nato dall’altra parte del mondo in Colombia a Ciud Bolivar e Vincenzo Nibali è lo squalo dello stretto, quello di Scilla e Cariddi , cioè di Messina”.
Grazie Vincenzo per avere dato a noi siciliani e ai meridionali questa significativa, pregnante ed eloquente soddisfazione e auguri per il tuo prossimo campionato mondiale. Una maglia iridata conquistata da un siciliano ad un campionato del mondo, val bene mille maglie verdi con rune celtiche conquistate al giro della Padania. Del resto, a ben pensare, la Padania non esiste e non è mai esistita, la rifiuta e la disconosce persino la memoria del computer che sottolinea in rosso quando, appunto, proviamo a scrivere la parola Padania. E’ solo un escremento geografico presente nelle menti bacate di quelle camice verdi che promuovono giri ciclistici per certificarne l’esistenza.