LE NOTTI DEI BRIGANTI 2012,
SETTIMA SCORRIBANDA IN TERRA DEL MATESE
di
Alberto Del Grosso
Grazie a te Rino Napolitano ed all'evento "Le notti dei Briganti", sono ritornato dopo diversi anni nella zona del Matese. Quante cose e luoghi sono cambiati da quel lontano periodo, se ben ricordo, anni “51 prima della mia partenza dall’Italia per gli Stati Uniti d’America. Conobbi quella zona perchè invitato da una coppia di anziani coniugi senza figli che viveva in una casa colonica nelle zone verdi fuori dal centro di Alife. Lui, proveniente dall’arma dei Carabinieri, era stato accompagnatore di caccia e guardia del corpo in Eritrea del Duca d’Aosta. Aveva conservato la sua passione per la caccia, a quei tempi anche io ero un appassionato della caccia e del tiro a volo. Mi invitava sempre in occasione dell’apertura della stagione venatoria alle quaglie, che avveniva nel mese di Agosto. Erano persone di grande affabilità ed ospitalità. Partivo da Napoli con una Fiat 500 presa a noleggio e l’autostrada che esiste ora non c’era, vi si arrivava via autostrada sino a Capua e poi attraverso Teverola, Caiazzo e altri paesi che non ricordo. Mi fermavo ospite nella loro casa diversi giorni, durante i quali effettuavamo battute di caccia in varie zone, tra queste: il fiume Volturno che in alcuni punti era guadabile. Quando vi andavo in inverno, il Lago Matese, aveva il livello delle acque molto alte e si cacciava agli acquatici che sul lago abbondavano. Poi partii per l’America e al mio primo ritorno, dopo circa cinque anni, andai per salutarli, ma lui era morto e la moglie si era trasferita dalla sorella in altra zona; mi recai a visitarla, ci rivedemmo con piacere, ma dopo poco morì anche lei.
Il mio ritorno in quelle zone, è stato per me denso di emozioni e profondi ricordi che mi hanno riportato con la memoria ai miei anni verdi, quando in occasione delle soste venatorie, andavamo a visitare le cascate del Torano e le zone circostanti con San Gregorio Matese, piccolo borgo montano a 765 m. sul livello del mare, che oggi conta circa 1000 abitanti in cui il tempo sembra essersi arrestato per la sua naturalezza e incantevolezza del territorio che si alterna tra aspri sentieri montuosi e incantevoli pianori immersi nel verde baciati dalle acque del lago Matese, parte di questo comune, (che purtroppo in questo periodo ha le acque molto basse).
San Gregorio Matese, situato nel Parco del Matese a poca distanza dall'omonimo lago e dal passo di Miralago, in un clima particolarmente salubre, che lo collocano di diritto tra i Paesi più belli dell'alto casertano, rappresenta una tappa obbligata da visitare, sia nella stagione estiva che invernale.
Il paese prende il nome da un'antica chiesa benedettina, dedicata al culto di San Gregorio, definitivamente crollata agli inizi del Settecento, così come è andata completamente distrutta anche l'antica cappella del Sacramento con la sua ricca decorazione barocca.
Nonostante ciò, San Gregorio Matese, pur nella sua apparente modestia, rimane un piccolo scrigno di cultura, storia e leggende.
Bando alle divagazioni.
Stamane il sole splende sulle cime dei monti del Matese in questa tersa mattinata di Agosto. Siamo seduti all’aperto ad un tavolino di un caratteristico bar del paese e sorseggiamo un buon caffe’ in compagnia del presidente dell’associazione “Briganti del Matese” Maria Rosaria De Lellis, reduce dalla tre giorni di manifestazioni organizzate per la settima edizione delle “notti dei briganti”.
A Mariarosaria chiediamo un primissimo bilancio sull’evento.
“Siamo tutti stanchissimi per le energie profuse nei tanti giorni di preparazione e per la tre giorni dell’evento, ma siamo felicissimi. Abbiamo avuto un ottimo riscontro di pubblico che ha apprezzato sia la parte culturale e divulgativa della rassegna che gli spettacoli d’intrattenimento.
La conferenza di Venerdì, tenuta dal cavaliere Alessandro Romano ha affascinato il folto pubblico per quasi tre ore, gli spettacoli musicali dei “Lazzari e briganti” e dei ”Pizzitrangula” sono stati seguiti con grande partecipazione e anche la presentazione
Domenica del libro del dott. Alberico Bojano ha suscitato grandi consensi.
Infine il pubblico ha apprezzato le prelibatezze eno-gastronomiche offerte durante il percorso allestito tra i vicoli del centro storico.
Un bilancio quindi più che positivo che ci ripaga dei tanti sacrifici e fatiche a cui ci siamo sottoposti.”
Infatti, la stanchezza è palese sui volti di questi ragazzi che con tanto impegno continuano a tenere vive le tradizioni della propria terra, una terra così ricca di fascino e storia.
E adesso si volta pagina, preparandosi per la prossima edizione. Per MariaRosaria, Fernando, Antonio e tutti gli altri componenti dell’associazione ci saranno ancora tante difficoltà da affrontare, ma siamo sicuri che niente li fermera’. Non per niente hanno nelle vene, “ sangue di brigante” !
Ci auguriamo con i Lazzari e Briganti, di rivedervi a Napoli, magari in un evento culturale che rievochi le vostre “Notti dei Briganti.”
Fonte: giornale on line Positano News