giovedì 27 novembre 2014

Sacrario Borbonico a Gaeta

È stato sempre il desiderio di quanti si sono avvicinati alla verità storica ed alla tragedia che travolse l’antico Regno delle Due Sicilie, avere un sacrario con i resti mortali degli Eroi che diedero la vita nei fatti di guerra che interessarono Gaeta ed il suo circondario tra il 1860 ed il 1861. Un luogo dove portare un fiore, fare una preghiera, un luogo dove ricordare.
E finalmente il miracolo è avvenuto. Infatti una combinazione di eventi che non si possono definire fortuiti, ha fatto si che si realizzasse il sogno di quanti da decenni hanno sperato che avvenisse. Le persone giuste al posto giusto e nel momento giusto hanno fatto il resto. Il principale merito va al nostro Lino Sorabella, appassionato cultore della storia, dell’arte e delle tradizioni di Gaeta che ha fatto da cinghia di trasmissione nel complesso ingranaggio di tutta l’operazione. E quindi foto, progetto, autorizzazioni, contatti ecc., ma la realizzazione di tutta l’operazione, compreso il recupero dei resti dei soldati disseminati tra chiese e cimiteri, avrebbe avuto un costo non indifferente che le Istituzioni, sia religiose che civili, non avrebbero potuto sostenere. A questo punto, un’altra persona giusta al posto giusto. L’Avv. Franco Ciufo, Vice Delegato per il Lazio dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio e nostro indiscusso Compatriota, prende in mano la situazione ed attiva una delle sue consuete cordate di solidarietà che tanto bene hanno fatto alla gente bisognosa, ma questa volta per realizzare un’opera in ritardo di oltre 150 anni.
Naturalmente è apparsa fondamentale l’opera di S.E. l'Arcivescovo di Gaeta, mons. Fabio Bernardo D'Onorio che ha sapientemente e pazientemente guidato ogni intervento nell’ambito delle sue importanti competenze.
Ed è grazie a questi artefici che con profonda commozione annunciamo l’apertura del Sacrario Borbonico di Gaeta che avverrà sabato 29 novembre 2014, alle ore 16.00, presso la Cattedrale di S. Erasmo. 
Saranno presenti autorità civili, militari e religiose nonché i vertici dell’Ordine Costantiniano e la Principessa Beatrice di Borbone.
Sarà presente la Real Bandiera di Stato scortata dal Picchetto d’onore dei Tiragliatori del Re.
Compatrioti, confratelli ed amici sono invitati.




giovedì 13 novembre 2014

Gaeta Assediata

Il 12 novembre del 1860

Gaeta viene colpita per la prima volta dall’esercito invasore.
I piemontesi, con una manovra accerchiante operata con ingenti forze, respingono dentro le mura di Gaeta le truppe Borboniche che difendevano le colline circostanti. Per la prima volta le batterie della Piazzaforte di Gaeta aprono il fuoco contro i nuovi assedianti che, senza dichiarazione di guerra, avevano violato i sacri confini della Patria Napolitana per muovere guerra al pacifico popolo del Sud.
Descrivono i due Ufficiali Borbonici Nagle e Anfora nel loro diario di guerra:
"A quest'epoca la guarnigione di Gaeta, aumentata dalle truppe respinte dal nemico, divenne troppo numerosa, l'artiglieria era poverissima di materiali, di macchine e di strumenti; scarsi erano i mezzi di cui poteva disporre il genio per l'esecuzione dei lavori richiesti da una buona difesa; mancavano del tutto le fascine, i salciccioni ed i gabbioni, né si aveva modo di costruirli nella Piazza; v'era inoltre scarsezza di legname e poca quantità d'istrumenti; sufficiente l'approvvigionamento della polvere da sparo, scarsissimo quello dei viveri".   

Quello Stato antico che aveva puntato tutto sulle infrastrutture, sui bisogni della gente, sui beni sociali e di assistenza, trascurando gli armamenti, adesso appariva non adeguatamente preparato dal punto di vista militare di fronte alla prepotenza di uno Stato guerrafondaio ed armato fino ai denti, tra l’altro dichiaratosi sempre amico e governato da un sovrano cugino dei Borbone.   
In allegato le pagine tratte dal Giornale di Guerra della difesa di Gaeta, che riportano schematicamente le forze e le armi a disposizione degli assediati nel primo scontro.










martedì 11 novembre 2014

Gigi Di Fiore


CHINCHINO COMPAGNA, LA RAI E ALIANELLO
QUANDO NON C'ERANO I NEOBORBONICI


Non fu agevole la trasmissione in Rai dello sceneggiato "L'eredità della priora". Sette puntate, addirittura sul primo canale, di un lavoro con la regia del noto Anton Giulio Majano. Un'autorità televisiva di allora. Musiche, diventate di cult, di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò, ispirazione al romanzo scritto da Carlo Alianello in prima edizione nel 1963.
Il tema, certo, non era di facile digestione nell'Italia di allora: il brigantaggio, una vicenda familiare inserita nei giorni della marcia di Carmine Crocco verso Potenza. Alianello, padre militare italiano e nonno militare borbonico, aveva iniziato 40 anni prima una rilettura senza pregiudizi sulla caduta del regno delle Due Sicilie. Lo avevano ispirato i racconti di famiglia ed era poi andato avanti con ricerche e documenti.
Alianello, scrittore lucano di Tito, cattolico, autore di decine di libri e consulente storico persino di Luchino Visconti, emarginato dal mondo letterario per tante sue idee. Il suo romanzo "L'Alfiere", pubblicato nel 1942, fu messo al bando dal fascismo, che lo ritenne troppo disfattista in mesi di guerra: raccontava le vicende di vinti, i militari borbonici che non avevano voluto arrendersi o passare con Garibaldi. Discorsi non facili da far passare, anche 34 anni fa.
I neoborbonici non erano ancora nati, Riccardo Pazzaglia pensò a quella provocazione tredici anni dopo. Ma lo sceneggiato di Rai uno suscitò subito reazioni indignate. Fu la cultura liberale, di ispirazione crociana, a infastidirsi di più. E ne fu espressione Francesco (Chinchino) Compagna, allievo di Croce, già giornalista di Nord e Sud e del Mondo di Pannunzio, repubblicano e ministro della Repubblica.
L'11 marzo 1980 Compagna, che qualche mese dopo avrebbe analizzato in maniera critica la ricostruzione del terremoto irpino, pubblicò un articolo sul Giorno di Milano. Titolo indicativo: "Ma i Borboni (sic!) no, non li rimpiango". L'occhiello già anticipava polemiche lette negli ultimi mesi: "Segni di una rinnovata e ambigua nostalgia".
Il ragionamento metteva insieme due eventi: la mostra sul '700 napoletano, in quei giorni inaugurata al museo di Capodimonte da Raffaello Causa, con lo sceneggiato televisivo. Compagna si diceva preoccupato che "i borbonici si approprino politicamente della mostra".
L'analisi successiva sembra anticipare, almeno di 30 anni, le tante diatribe scatenate dalle celebrazioni sui 150 anni di unità d'Italia. Scriveva Compagna: "C'è una serpeggiante nostalgia dei Borbone che si alimenta dalla dolorosa condizione della città e che si inserisce nel vuoto lasciato a Napoli, come anche altrove, dalle dissacrazioni sociali del Risorgimento, dalla schizzinosa rinuncia al Risorgimento come minimo comun denominatore della educazione nazionale".
Una presa di posizione decisa, che proseguiva con argomenti che riecheggiavano e riecheggiano ancora oggi contro chi cerca di capire a tutto tondo cosa accadde negli anni in cui l'Italia fu unita. Il raffronto dell'intellettuale e giornalista crociano fu tra l'oggi di allora e lo ieri borbonico: la Napoli di quel 1980 nascondeva "meno miserie di quante ne nascondesse la capitale borbonica".
Sarebbe stato tragico se non fosse stato così, 119 anni dopo. Il progresso e i tempi in evoluzione devono pur significare qualcosa. Ma Compagna era più indignato per lo sceneggiato ispirato ad Alianello, trasmesso alla Rai: come mai nessun giornale del nord ha reagito contro l'offeso sentimento risorgimentale? Come mai, invece, in quelli napoletani, tanta nostalgia borbonica? Quesiti giornalistici retorici, con risposta pronta.
Rileggere i punti, con cui Compagna spiegava la sua indignazione è illuminante: sono gli stessi delle indignazioni di oggi. E allora: Compagna si dissociava dai "chiari intendimenti dissacratori, estranei al pur partigiano Alianello, accompagnati da interpretazioni che offendono i miei sentimenti".
Un crociano, laico, con la verità certa in tasca.
E ancora, in polemica con la sinistra che allora governava Napoli, con l'illuminato sindaco Maurizio Valenzi: "C'è una responsabilità della cultura di sinistra nel revival borbonico di cui dicevo. Il processo al Risorgimento come fallita rivoluzione sociale produce la dissacrazione di Nino Bixio". La conseguenza è logica: editori di sinistra (Feltrinelli) a pubblicare Alianello e Molfese; intellettuali organici alla Rai; malumore classista dalla parte di Crocco e Ninco Nanco invece che di Bixio.
Compagna lettore di Croce,  un po' meno di Gramsci e Molfese, sarebbe morto due anni dopo quell'articolo. Chissà che polemiche avrebbe fatto con i neoborbonici, lui che sui garibaldini e piemontesi, scriveva: "noi che rileggiamo Croce non rifiutiamo il titolo di liberatori". Almeno polemiche coerenti: insieme con Bettino Craxi, Giovanni Spadolini (segretario nazionale del partito di Compagna) era il maggiore collezionista di cimeli e documenti garibaldini nell'Italia di quegli anni.

Pubblicato da IL MATTINO l’8 novembre 2014



lunedì 10 novembre 2014

Prossimi Appuntamenti



"FRANCISCHIELLO”
UN AMLETO RE DI NAPOLI



Studio shakespeariano di e con Carmine Borrino con musiche di Lino Cannavacciuolo prodotto da CRASC teatrodiricerca & ArtgarageTeatro da giovedì 13 a domenica 16 novembre a Napoli, TEATRO SANCARLUCCIO. 
Un monologo da vedere con un Francesco II di Borbone che diventa un eroe drammatico della (vera) storia delle Due Sicilie...
Per info, prenotazioni e mattinate scolastiche: tel. 081 5448891 - 3383212547.  

Gli spettacoli dal giovedì al sabato sono serali (ore 21.00) la domenica pomeridiano (ore 18.00). Per lo spettacolo del giovedì è previsto un aperitivo, prima dell'inizio dello spettacolo (ore 20.30) compreso nel prezzo del biglietto che, per i gruppi di minimo 10 persone è di € 14,00 invece di € 20,00, per gli spettacoli del venerdì, sabato e domenica il costo del biglietto, sempre per i gruppi ,è di € 16,00 invece di € 20,00.



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“DELLE PRESENTI CONDIZIONI” 
“DEL REAME DI NAPOLI”



GIOVEDI' 20 NOVEMBRE ore 18.00, Sede della Fondazione Il Giglio, in Napoli, via Crispi 36/A, presentazione del libro edito da Thesaurus “Delle presenti condizioni del Reame di Napoli” di Pietro Calà Ulloa, una importante testimonianza degli ultimi giorni del Regno e dei mesi successivi all’unificazione con un significativo confronto tra il passato e il presente… Saranno presenti il curatore avv. Antonio Boccia, l’editore Lorenzo Terzi, Gennaro De Crescenzo e Marina Carrese.

SCHEDA DEL LIBRO. “Scorso è ormai un anno, che, caduta Gaeta, ultimo
e glorioso baluardo dell’indipendenza napolitana, l’Europa ha potuto credere che una monarchia di nove secoli, la prima che fosse sorta in Italia, la prima che sin dalla sua origine conseguisse ordini e leggi umanissime, avesse per sempre ad essere sparita”. Questo l’incipit dell’opuscolo Delle presenti condizioni del Reame delle Due Sicilie di Pietro Calà Ulloa, duca di Lauria e ultimo premier di Francesco II di Borbone, pubblicato nel 1862. Thesaurus, società attiva nel campo della valorizzazione dei beni, delle attività culturali e della ricerca, propone la ristampa anastatica del saggio di Calà Ulloa. Il testo esamina e denuncia con sofferta lucidità le dolorose conseguenze dell’annessione forzata del Regno delle Due Sicilie al Piemonte. Si tratta di un’eccezionale testimonianza di prima mano, che certamente arricchirà il dibattito storiografico su quelle controverse vicende. I lettori potranno, infatti, paragonare le condizioni dell’ex Regno borbonico all’indomani della violenta conquista sabauda con quelle, attuali, del Mezzogiorno, ravvisando nel duca di Lauria una capacità profetica non comune. Il volume è curato dall’avvocato, saggista, docente universitario, ispettore per i beni archivistici (e vicepresidente del Movimento Neoborbonico),  Antonio Boccia, e si avvale di una presentazione del prof. Gennaro De Crescenzo ("Sulle presenti condizioni del Sud"). Scheda: Pietro Calà Ulloa, Delle presenti condizioni del Reame delle Due Sicilie, a cura di Antonio Boccia, presentazione di Gennaro De Crescenzo, illustrazioni di copertina di Emilio De Rosa, Napoli, Thesaurus Edizioni, 2014 (ristampa anastatica dell’edizione del 1862), pp. XXXII-72. Collana “Le anastatiche”, n. 1, a cura di Lorenzo Terzi. ISBN 978-88-90-98920-9 Dimensioni: 22 x 16 cm Prezzo: € 20,00. Ordini: Per ordinare una o più copie del libro è possibile scrivere a thesaurusneapolis@libero.it comunicando i propri dati anagrafici completi per la fatturazione (nome, cognome, indirizzo, Codice fiscale) e la quantità di copie desiderate; oppure è possibile acquistare il volume presso: Libreria Neapolis di Cirillo Annamaria, Via San Gregorio Armeno 4, tel. 0815514337, email info@librerianeapolis.it , sito www.librerianeapolis.it.

sabato 8 novembre 2014

Per i 120 anni dalla morte di Francesco II di Borbone



INIZIANO A NAPOLI LE CELEBRAZIONI DEL MOVIMENTO NEOBORBONICO  ALLA PRESENZA DEL PRINCIPE CARLO DI BORBONE, 
VENERDÌ 21 E SABATO 22 NOVEMBRE. 

I Delegati, gli iscritti nonché gli amici 
sono vivamente pregati di partecipare alle iniziative. 



Santo e Re”, l’ultimo Re delle Due Sicilie, Francesco II che fino alla fine difese con onore e dignità i suoi Popoli ed il suo Regno, sarà ricordato con una serie di eventi che inizieranno il 20 novembre e termineranno il 27 dicembre, data del 120° anniversario della sua morte ad Arco di Trento come primo emigrante meridionale. 
In un momento di crisi più che mai grave per il Sud, una crisi economica e anche morale e culturale, la figura di Francesco II è una figura importante e significativa per i suoi valori cristiani, le sue scelte, il suo orgoglio e il suo grande senso di appartenenza. Elementi più che mai necessari per il futuro del Sud e sintetizzati dalla dinastia che seppe fare grandi Napoli e il Sud e di cui avremo (il 21 e il 22) la possibilità di salutare con affetto il simbolo del presente, il Principe Carlo di Borbone, Capo della Real Casa. 


PROGRAMMA COMPLETO. 


GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE, ore 18.00, Sede della Fondazione Il Giglio, in Napoli, via Crispi 36/A, presentazione del libro edito da Thesaurus “Delle presenti condizioni del Reame di Napoli” di Pietro Calà Ulloa, una importante testimonianza degli ultimi giorni del Regno e dei mesi successivi all’unificazione con un significativo confronto tra il passato e il presente. Saranno presenti il curatore avv. Antonio Boccia, l’editore Lorenzo Terzi, Gennaro De Crescenzo e Marina Carrese. 


VENERDÌ 21 NOVEMBRE, ore 17.30, piazza del Gesù a Napoli, incontro con il Principe Carlo di Borbone e deposizione di fiori sulla tomba di Francesco II nella Basilica Santa Chiara.  

A seguire passeggiata presso il centro antico e via San Gregorio Armeno, la via dei pastori natalizi.



SABATO 22 NOVEMBRE, ore 10.45, Santa Messa presso la chiesa di San Ferdinando di Palazzo (piazza Trieste e Trento) con Sua Altezza Reale il Principe Carlo e la Reale Arciconfraternita di San Ferdinando con Marco Crisconio, esecuzione dell’inno nazionale delle Due Sicilie a cura della Fanfara dei Civici Pompieri delle Due Sicilie, commemorazione di Francesco II di Borbone. 

Ore 13.00 Visita Privata del Principe Carlo di Borbone ad una struttura assistenziale presso il borgo di Santa Lucia in Napoli a cura della Delegazione Napoletana del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio guidata dal Marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli. 


INFO SU ALBERGHI, TRASPORTI ECC. 

info@neoborbonici.it oppure 347 8492762.








lunedì 3 novembre 2014

Memoria del futuro, le strade dell'arte presepiale


Nel Centro Antico di Napoli, l’evento “natalizio” del Forum Universale delle Culture giovedì 6 novembre, alle ore 16.30, presso la Sala del Lazzaretto del Complesso rinascimentale di Santa Maria della Pace, in Via dei Tribunali n. 227, si terrà la conferenza stampa di presentazione della manifestazione curata dall’ Associazione Corpo di Napoli – Onlus, insieme all’ Associazione Trasform-Azione Civica ed alla Cooperativa Sociale Rione Sanità, in collaborazione con la IV Municipalità del Comune di Napoli:  “Memoria del Futuro, le strade dell’Arte Presepiale, strade di Fratellanza e di Multiculturalità” .

Nel corso della conferenza stampa che vedrà la partecipazione di Gabriele Casillo, Presidente dell’Associazione Corpo di Napoli; di Assunta Polcaro, Presidente dell’Associazione Trasform-Azione Civica; di Luca Rizzelli, Presidente della Cooperativa Sociale Rione Sanità, nonché di Armando Coppola, Presidente della IV Municipalità, sarà illustrato il nutrito programma di iniziative che faranno perno intorno alle produzioni artistiche delle antiche botteghe artigiane presepiali di Via San Gregorio Armeno e del Centro Antico di Napoli, vere eccellenze napoletane famose in tutto il Mondo.

L’aspetto che si è voluto evidenziare, anticipa Casillo, è quello dello spirito dell’accoglienza del “diverso” che Napoli e, più in generale, il Meridione, ha sempre detenuto e valorizzato, e della ricchezza culturale acquisita nel corso di due millenni grazie agli scambi anche commerciali con tante e varie culture anche fuori dal Mediterraneo, come dimostra “plasticamente” il Presepio napoletano settecentesco, soprattutto nel “quadro” del Corteo dei Re Magi.

La simbologia, le allegorie e le metafore, intorno al tema della Multiculturalità che sono racchiuse nel Presepio napoletano saranno “svelate” al pubblico, in una conferenza che si terrà sabato 8 novembre alle ore 9.30 nella stessa sala del Lazzaretto e che costituirà l’inaugurazione di una particolare Mostra di Arte Presepiale che si concluderà il 29 novembre, con l’esposizione di pregiati pastori in stile settecentesco, realizzati dalle storiche botteghe: Buonincontro; D’Auria; Sciuscià; Originalità di Pulcinella; Di Virgilio; Cantone & Costabile, alla quale farà subito seguito una performance per i più piccini, sul modello delle botteghe-scuola a cura del maestro Antonio Cantone, noto per aver, tra l’altro, realizzato il grande Presepio di Papa Francesco e che è stato esposto a Roma in Piazza San Pietro nel dicembre del 2013. Una particolare attenzione, anticipano Rizzelli e Polcaro, sarà prestata ai diversamente abili, per i quali abbiamo organizzato una serie di visite guidate non solo ai più belli ed importanti monumenti sia civili che di culto che caratterizzano il Centro Antico di Napoli, ma anche ad alcune botteghe di arte presepiale, tutti luoghi resi accessibili per l’occasione grazie a facilitatori appositamente realizzati. Le prenotazione per le visite potranno avvenire tramite mail all'indirizzo memoriadelfuturo2014@gmail.com  indicando data, orario di partenza (previste da calendario) numero persone, eventuale richiesta di lingua straniera (inglese, spagnolo). Verrà dato riscontro via mail per conferma. Per informazioni su percorsi, date orari e qualsiasi altra informazione si potrà contattare il numero 388.3266299 tutti i giorni dal lunedì al Sabato dalle 9.30 alle 12.30 fino al 30 novembre. Si fa presente che per le 10 giornate di calendario, la partenza delle 11.30 vedrà anche la presenza di una guida LIS, per consentire la partecipazione di utenti con disabilità uditiva. Tutte le iniziative sono a completo titolo gratuito.

Per ulteriori informazioni sull’intero programma: +39 347 83 98 061

INFO: www.forumculture.org - tel. 3245949643 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.

info@corpodinapoli.it 

www.corpodinapoli.it  

www.sangregorioarmeno.org