Il giallo del sangue di San Gennaro a Madrid
di
Angelo Forgione
Oltre alle due ampolle custodite nella teca al Duomo di Napoli ce ne sarebbe una terza di cui si persero le tracce: il “devotissimo” Carlo di Borbone la portò in Spagna?
Che si creda o no al prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro, devoti, atei e agnostici saranno tutti d’accordo che la figura del patrono di Napoli è legato indissolubilmente alla storia della città. E attorno al mistero dello scioglimento del sangue c’è un secondo piccolo mistero perché oltre alle due ampolle nella teca custodita nella Cappella del Tesoro nel Duomo di Napoli ce ne sarebbe anche una terza, e pure preziosa perché d’oro, scomparsa.
C’era, è stata portata via secoli fa ma se ne sono perse le tracce. Di certo si sa che Carlo di Borbone era devotissimo al santo napoletano e che nel 1759, quando partì per sedere sul trono di Spagna, si portò a Madrid del sangue che si dice sia stato sottratto dall’ampolla più grande, che infatti non è completamente piena.
Da quanto si evince da uno scritto del primo ministro del Regno di Napoli Bernardo Tanucci indirizzato all’erede napoletano Ferdinando IV, papà Carlo fece custodire l’ampolla nella cappella dell’Escorial e ogni 19 settembre faceva celebrare una messa per San Gennaro a Madrid. Il sangue si scioglieva anche li? In ogni caso San Gennaro deve aver comunque ceduto alle lusinghe borboniche visto che il prodigio non si é mai verificato in presenza dei sovrani di Casa Savoia.
Il fatto è che già dal Seicento erano stati apposti dei sigilli alle ampolle, proprio per impedire l’abitudine di nobili e sovrani di prelevare reliquie. Dunque, Carlo di Borbone portò con sé il sangue di San Gennaro o inconsapevolmente quello di qualche altro santo napoletano?
Del resto pare che il prodigio necessiti della presenza del busto-reliquiario del Santo che contiene i resti del suo cranio. Fu voluto nel Trecento da Carlo II d’Angiò ed è tornato da una mitra aggiunta nel Settecento che è considerata uno degli oggetti più preziosi del mondo.
I responsabili del Museo del Tesoro di San Gennaro hanno attivato da qualche tempo le ricerche della terza teca per via diplomatica e per il momento si sa solo che a Madrid il monastero reale dell’Encarnatiòn custodisce ufficialmente il sangue di san Pantaleone e quello di San Gennaro. Il primo si scioglie il 27 luglio, il secondo no.
Per una semplice coincidenza, quella data del 1892 è legata alla benedizione della prima pietra della chiesa di San Gennaro al Vomero. Da dove è arrivato il sangue del patrono di Napoli? Che si tratti di quello portato via da Carlo di Borbone? Mistero.
Intanto nelle scorse ore si è rinnovato il miracolo.