di
Nadia Verdile
Dell’oblìo della piccola, splendida reggia è stato informato, l’altro ieri, anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita a Caserta e Capua. Certo, era fondamentale il passaggio di ieri perché possa avanzare la proposta ministeriale (esercizio del diritto di prelazione o eventuale esproprio dopo una stima da parte dell’Agenzia del Territorio). Il giudice dell’esecuzione del tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere, Valerio Colandrea, a conclusione dell’udienza dove nessuno ha presentato offerte d’acquisto, ha allora stabilito che i prossimi incanti ci saranno il 12 e il 19 luglio.
CASERTA - Carditello, la nuova asta va deserta. Si ricomincia, prossime tappe giudiziarie in estate, nella speranza che nel frattempo vada in porto il percorso delineato dal ministro Lorenzo Ornaghi per il salvataggio del Real Sito Borbonico, oggi in stato di abbandono, in terra casertana.
Dell’oblìo della piccola, splendida reggia è stato informato, l’altro ieri, anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita a Caserta e Capua. Certo, era fondamentale il passaggio di ieri perché possa avanzare la proposta ministeriale (esercizio del diritto di prelazione o eventuale esproprio dopo una stima da parte dell’Agenzia del Territorio). Il giudice dell’esecuzione del tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere, Valerio Colandrea, a conclusione dell’udienza dove nessuno ha presentato offerte d’acquisto, ha allora stabilito che i prossimi incanti ci saranno il 12 e il 19 luglio.
Il prezzo per l’acquisto della Reggia di Carditello, decurtato del 25%, la prossima volta, sarà di 11 milioni e 250 mila euro. Grande soddisfazione è stata espressa non solo dai vertici del Consorzio, ma anche dal primo cittadino santammarese, Emiddio Cimmino e dai coordinatori di Agenda 21 Eugenio Frollo, Francesco Ciarmiello, Alessandro Manna, Paolo Mandato e Raffaele Zito, l’associazione che è parte integrante del presidio istituzionale di Carditello insieme ai volontari della locale protezione civile; tutti insieme, con un comunicato stampa congiunto, hanno sottolineato come «dopo anni di immobilismo, furti e atti vandalici, sembra veramente scongiurata una possibile vendita a privati, anche poco raccomandabili.
La rabbia e lo sdegno di tanti cittadini, associazioni ed enti, che in questi anni si sono battuti per la salvezza del monumento borbonico, potrà da oggi trasformarsi in un cauto ottimismo per il rilancio di Carditello e il futuro del territorio di Terra di Lavoro, così come auspicato anche dal presidente Napolitano».
Intanto, la rinascita di Carditello ricomincia dalle radici. Mentre l’asta ieri mattina andava deserta, nel perimetro antistante la palazzina reale, cinquanta bufale e decine di cavalli scorrazzavano liberi davanti alle telecamere della Rai. Un’intera trasmissione di Linea Verde sarà dedicata alla storia della mozzarella che ebbe i suoi natali proprio in quel di Carditello.
In attesa della convocazione del tavolo prefettizio di coordinamento, il Consorzio, il Comune e le Associazioni di Agenda 21 hanno già in programma la convocazione di una conferenza stampa, durante la quale saranno presentate prime linee guida per il rilancio del sito reale di Carditello.
In attesa della convocazione del tavolo prefettizio di coordinamento, il Consorzio, il Comune e le Associazioni di Agenda 21 hanno già in programma la convocazione di una conferenza stampa, durante la quale saranno presentate prime linee guida per il rilancio del sito reale di Carditello.
Ora l’attesa è anche per il prossimo 15 aprile alle 12, quando andrà in onda la nuova puntata di Linea Verde, il programma che, da cinquant’anni, si propone di affrontare i temi del mondo agricolo ed enograstonomico illustrando prodotti, sapori e tradizioni della penisola italiana. Conduttori Eleonora Daniele e Fabrizio Gatta, due volti familiari al pubblico di RaiUno.
«È stata anche questa – ha detto con orgoglio Francesco D’Amore – l’opportunità per far conoscere all’Italia le potenzialità di questo luogo e la grandiosità della sua storia. Il gioiello voluto nel 1744 da Carlo di Borbone, che vi aveva impiantato un allevamento di cavalli, e accresciuto successivamente da Ferdinando IV e Maria Carolina, ospitò l'allevamento dei bovini e la produzione dei formaggi, in primis la mozzarella. Era nello spazio retrostante, diviso in cinque cortili, che si svolgevano le attività agricole, mentre l'area antistante - riservata alle corse dei cavalli – fatta di fontane con obelischi in marmo e un tempietto circolare al centro, da cui il re assisteva agli spettacoli ippici, era il luogo dell’accoglienza e della rappresentanza. Il nostro desiderio è quello di vedere rifulgere questo gioiello della nostra storia».
FONTE: IL MATTNO
Venerdì 30 Marzo 2012
Venerdì 30 Marzo 2012