(AGI) - Palermo, 19 gen. - Confindustria Sicilia insiste: "Abbiamo evidenze chiare sul fatto che in molti blocchi e manifestazioni in Sicilia sono presenti esponenti riconducibili a Cosa nostra. Sappiamo che e' cosi' ad Augusta, a Lentini e dove le proteste sono piu' dure", dice il presidente degli industriali siciliani Ivan Lo Bello.
"Nostri associati - aggiunge colui che ha messo la firma sul codice antimafia nella sua organizzazione - hanno visto esponenti della criminalita' mafiosa nell'ambito delle manifestazioni. Questo non vuol dire che Cosa nostra stia dietro a questi blocchi, ma che c'e' una presenza inquietante da monitorare attentamente". Per Lo Bello alcune ragioni della protesta sono fondate, ma "la risposta non possono darla coloro che hanno un passato dubbio, o alcuni bravi posti ai crocicchi della protesta, ne' demagoghi in servizio permanente effettivo".
'FORCONI' "MA QUALE MAFIA, E' ASSALTO A POLITICA"
"Ma quali mafiosi, noi siamo gente onesta.
Sono pronto a fare lo sciopero della fame fino a quando non mi diranno quali sono questi mafiosi presenti nelle nostre manifestazioni. La verita' e' che 150mila persone hanno aderito alla nostra mobilitazione e andremo all'assalto della politica siciliana, della Regione, dell'Assemblea finche' non saranno date risposte chiare alla nostra vertenza". Lo afferma Matino Morselli, del Movimento dei Forconi, dopo le accuse di infiltrazioni della criminalita' organizzata nella protesta che sta mettendo in ginocchio la Sicilia.
Garante sciopero valuta eventuali sanzioni
"Vogliono far passare il messaggio della presenza di infiltrazioni mafiose nei nostri gruppi - prosegue Franco Calderone, sempre del Movimento dei Forconi - mentre i sindacati ci hanno accusato di danneggiare l'economia e altri di essere legati a Forza Nuova. Non siamo legati ad alcun movimento politico. Siamo entrati in piazza per legittima difesa per tutelare le nostre imprese dimenticate dalla classe politica e dai dirigenti di questa Regione".
LEADER PROTESTA, DIANO RISPOSTE O LOTTA PIU' DURA
"Oggi dall'incontro con il presidente Lombardo ci aspettiamo una risposta seria che va data a noi e al popolo siciliano. Non mi aspetto miracoli ma il buon senso di chi ha la responsabilita' politica della Regione. Ci hanno accusato di essere mafiosi ma non ci rispecchiamo nelle parole del presidente di Confindustria Lo Bello e ci sentiamo offesi e indignati.
Vogliono fare uscire sui giornali immagini che non sono vere e continueremo all'infinito se continueranno ad accusarci di essere strumentalizzati. Se dall'incontro di oggi non dovessero arrivare risposte continueremo a lottare anche con altre forme di protesta". Cosi' il leader della protesta degli autotrasportatori Antonino Richichi oggi presente all'incontro alla presidenza della Regione siciliana tra una delegazione del Movimento dei Forconi, il presidente Raffaele Lombardo e i prefetti siciliani.
A MESSINA CASELLI E STATALI RESTANO OFF LIMITS
A Messina gli autotrasportatori proseguono la protesta contro il caro carburante presidiando senza sosta i caselli autostradali di Villafranca Tirrena e Tremestieri. Il concentramento maggiore resta quello di Tremestieri dove sono circa 150 i mezzi pesanti fermi ai caselli. A questi si e' aggiunto anche un altro presidio, sulla Strada statale 113 all'altezza di Milazzo, dove questa mattina si sono fermate decine di mezzi pesanti. Tir e camion sono disposti su due file lasciando un varco centrale che permette il normale transito delle auto e dei pullman che, pur se con qualche rallentamento, riescono a passare sia dai caselli in entrata che in uscita. Regolare il traffico veicolare in citta'. La protesta fa sentire i suoi effetti principalmente ai distributori di carburante dove la benzina e' ormai esaurita quasi ovunque; chi non ha fatto in tempo a fare il pieno deve rassegnarsi ad attendere la fine del blocco.
Anche nei supermercati scarseggiano le scorte alimentari e molti banconi sono vuoti.
AUTOCOMPATTATORI BLOCCATI, GELA INVASA DAI RIFIUTI
- I blocchi continuano a impedire la raccolta di rifiuti nella provincia di Caltanissetta. I cumuli di spazzatura giacciono in vari punti di Gela perche' i dimostranti hanno impedito agli autocompattatori di raggiungere la discarica di contrada Timpazzo. Alla protesta degli autotrasportatori stamane si sono aggiunti anche i commercianti, con un sit in svoltosi in piazza. A Caltanissetta i tir stazionano sulla statale 640 alle porte della citta' e nei pressi di ponte Capodarso. Il mercato ortofrutticolo rimarra' chiuso fino a domani in segno di solidarieta' con i manifestanti. Alla protesta stamane si e' unito un gruppo di studenti che in corteo ha raggiunto la prefettura.
ALLA RAFFINERIA BLOCCHI AGGIRATI VIA MARE
Al petrolchimico di Gela molti turnisti non hanno ricevuto regolamente il cambio ed e' stato impedito l'accesso ai giornalieri. Se perdura la situazione si rischia di fermare la linea produttiva. Ieri alcuni dipendenti hanno raggiunto il posto di lavoro via mare, grazie alla Capitaneria di Porto. Restano ferme le autocisterne cariche di carburante. Decine di Tir continuano a presidiare le vie d'accesso allo stabilimento.