Rispetto (e ricerche vere) per i nostri caduti di Fenestrelle.
Due “ricercatori”
piemontesi, un consigliere regionale del partito di Rifondazione Comunista ed
una guida turistica, di cui non facciamo i nomi per evitare di regalargli la
pubblicità che cercano, stanno per pubblicare un libro in cui attaccano le
“invenzioni neoborboniche” in merito ai nostri Caduti del lager di Fenestrelle.
In realtà la notizia non è nuova perché i personaggi in questione (sempre sullo
stesso giornale locale) avevano denunciato nel luglio 2011 che i caduti erano
“solo 4”:
ora, agosto 2012, affermano, invece, che i caduti sarebbero “solo 40” (come ampiamente
risaputo dagli elenchi -parzialissimi- dei nomi da noi ritrovati molti anni fa).
I
nostri ricercatori sono da anni negli archivi soprattutto torinesi e i risultati
(sconcertanti) di queste ricerche saranno resi noti in una prossima
pubblicazione perché le ricerche, soprattutto quelle archivistiche (nella foto
uno delle migliaia di documenti già in nostro possesso) alle quali siamo
abituati da circa due decenni (come dimostrano i nostri libri più ricchi di
note che di testi), devono essere lunghe e serie: qualsiasi risposta, allora,
sarà fornita solo a pubblicazione avvenuta del libro (per ora solo annunciato)
dei “ricercatori” piemontesi.
Intanto, 4, 40, 4000 o 40mila, auspichiamo più rispetto per persone che
furono vittime di massacri indiscriminati e che, per anni, erano state
cancellate dalla storia.