TEANO
SCENE DI BRIGANTAGGIO
Nunzio De Pinto. TEANO.
Il gruppo teatrale I Liberi porta in strada a Teano
l’opera Scene di brigantaggio, storia itinerante sul dopo Unità d’Italia Nunzio De Pinto. Anche attraverso il teatro si può
rappresentare la Storia Vera su ciò che accadde all’indomani dell’annessione del
Regno (legittimo) della Due Sicilie al Regno di Sardegna. Una vera e propria
carneficina di uomini, donne, anziani e bambini rei soltanto di abitare nelle
terre in cui i bersaglieri comandati dal Generale Cialdini davano la caccia a
quelli che chiamavano “Briganti”. Il gruppo teatrale “I Liberi (l’isola che
c’è)”, diretta emanazione dell’omonima Associazione, con sede in Teano, nei
giorni 11 e 12 Agosto prossimo, nell’ambito della manifestazione “Antichi
sapori- antichi mestieri”, a cura dell’Associazione “Il Campanile”, metterà in
scena lo spettacolo dal titolo: “Scene di brigantaggio – storia itinerante” di
Salvatore Vigliano. Lo spettacolo, con ingresso gratuito, si snoderà lungo le
stradine del borgo medievale della città sidicina, cornice ideale per i diversi
quadretti teatrali che ripercorreranno la storia e le ragioni del brigantaggio
post-unitario. Saranno alcuni protagonisti di questa triste pagina della nostra
storia a narrare direttamente le loro vite e le loro scelte evitando di
incorrere nella diffusa critica manichea del fenomeno che troppo spesso tende ad
allineare le vicende individuali alle interpretazioni ideologiche o culturali di
parte. Il testo elaborato da Salvatore Vigliano che ne cura anche la regia, con
l’ausilio dell’intero gruppo teatrale, è frutto di un accurato lavoro di analisi
dei documenti e rappresenta un tentativo non di rileggere o revisionare i fatti
storici, compito affidato agli storici, ma di riflessione sugli stessi; una
chiave di lettura originale , un tentativo teatrale di raccontare attraverso la
viva voce dei protagonisti un passato che ci appartiene. Oltre alle figure
maschili “storiche” del brigantaggio come Carmine Crocco, Ciccio Guerra, Menico
Fuoco, Alessandro Pace e Ninco Nanco, particolare risalto viene dato alle figure
femminili, da Michelina De Cesare a Filomena Pennacchio, a Gioconda Marini.
Briganti o Partigiani ?: lo spettacolo non offre risposte. La chiave autentica
di lettura potrebbe essere la contestualizzazione di un aspetto della dinamica
sociale che vede, allora come oggi, le Istituzioni e lo Stato estremamente
lontani dalle esigenze del popolo e del cittadino povero. Nella scena finale e
corale dell’assalto al covo, sarà Gioconda Marini da Cervinara a sintetizzare il
problema quando urlerà al giovane bersagliere piemontese, “ ‘o stato nun se ne
fotte de’ mamme … nun se ne fotte de’ figli … ve manna a scannà a nuie ca’ nun
capimmo nemmeno comme parlate … ! “. Soldati e briganti diventano così vittime e
carnefici inconsapevoli dello stesso malanno sociale e politico, della stessa
cecità Istituzionale che, in seguito, costringerà entrambi all’emigrazione o
all’estremo sacrificio del Carso; figli poveri del Nord e del Sud condannati al
medesimo destino. Lo spettacolo, preceduto da una mostra iconografica lungo via
Nicola Gigli, nei pressi del Museo Archeologico, avrà la durata di circa 45’, si
ripeterà tre volte a serata ad intervalli di un’ora a partire dalle ore 21 e si
concluderà in Largo Giardino.
Fonte: Caserta24 ore