domenica 2 dicembre 2012

La puzza dei Meridionali - La RAI prende provvedimenti




DA  MASSIMO D’AZEGLIO  
A GIAMPIERO AMANDOLA 

LA STORIA D’ITALIA NON E’ FINITA, ANZI  NON E’ MAI COMINCIATA

LA PUZZA DEI MERIDIONALI  E IL PROFUMO DEI LORO SOLDI



di

Ignazio  Coppola



In questi giorni tiene banco nel dibattito sulle testate giornalistiche politico-culturali la presentazione del libro di Ciriaco De Mita dal titolo: “ La storia d’Italia non è finita”.
Alla luce di quanto ci è stato dato d’assistere e di vivere per gli episodi di razzismo e di antimeridionalismo, di questi giorni, a proposito dell’intervista del giornalista della Rai Giampiero Amandola, dipendente di un servizio pubblico pagato con i soldi dei contribuenti in cui si è lasciato andare nelle ingiuriosa ed offensiva frase che “negli stadi italiani i tifosi napoletani si riconosco dalla puzza”, sarebbe più esatto dire che la “ Storia d’Italia non è mai cominciata”. 
Siamo ancora al punto di partenza allorquando Massimo Taparelli, marchese d’Azeglio, che fu presidente del consiglio del regno di Sardegna ed esponente della corrente liberal-moderata, ebbe a dire  retoricamente  ed enfaticamente “Fatta l’Italia ora bisogna fare gli italiani”. Altro che Italia e fare gli italiani.  Si tratta infatti, a ben vedere, di quello stesso Massimo d’Azeglio il quale in una lettera inviata il 17 ottobre del 1860 a Diomede Pantaloni e contenuta in un carteggio inedito del 1888 tra le altre cose così testualmente scriveva: ” In tutti i modi la fusione con i napoletani mi fa paura è come mettersi a letto con un vaioloso”.  Questo era l’edificante concetto di Unità d’Italia, e che tuttora persiste da parte di alcuni e buon ultimo il nostro Amandola, che aveva allora l’autorevole e prestigioso uomo politico piemontese. Da allora è stata, sino ai nostri giorni per 150 anni, una lunga scia di improperie e di teorizzazioni razziste ed antimeridionali passando per Cesare Lombroso ed altri e in special modo nei confronti dei napoletani e dei siciliani. Non molto tempo fa Matteo Salvini, proconsole leghista sempre distintosi per rigurgiti razzisti ed antimeridionali e in tredicesima degno erede e discendente di  quel Massimo D’Azeglio, a Pontida in una festa del suo partito la lega Nord, con altre camice verdi e con il vino che scorreva a fiumi, così si ritrovava a cantare in coro con i suoi degni sodali: “ Senti che puzza scappano anche i cani, sono tornati i napoletani, sono colerosi e terremotati, con il sapone non si sono mai lavati”. E’ proprio quello che affermava e pensava 151 anni fa il piemontese Massimo Taparelli marchese d’Azeglio che, turandosi il naso, voleva fare gli italiani. Ed oggi, degno e coerente continuatore dei due, avendo appreso bene la lezione, delle teorie di d’Azeglio e di Salvini si è dimostrato il buon Giampiero Amandola quando nella sua scandalosa ed indegna intervista in occasione della partita Juventus-Napoli, argomentava sulla puzza con la quale gli sportivi napoletani si riconoscono negli stadi italiani. Per parafrasare Francois-Marie Arouet, meglio conosciuto come Voltaire, e forzando un suo detto si può a buon diritto sostenere che il grado di inciviltà di un popolo, in questo caso quello che ama definirsi  “padano” e di alcuni suoi abitanti, si può misurare dalla imbecillità, dalla ignoranza e dal razzismo delirante di alcuni suoi personaggi tra i più rappresentativi, tra cui, appunto, Salvini, Bossi, Borghezio, Calderoli, Amandola  e tanti altri.
La puzza dei meridionali e dei napoletani ha infastidito nel passato e infastidisce oggi questi emeriti signori del Nord i quali, però, non si sono mai fatti un problema e scrupolo della puzza dei soldi e delle ricchezze che hanno sempre rapinato e depredato a spese del Sud. Ricchezze e rapine, sin dal tempo di Garibaldi, perpetrate a danno del sud con i saccheggi del Banco di Sicilia e del Banco di Napoli, operati dal nizzardo e continuate sino ai nostri giorni, per cui ad oggi in Sicilia, terra di conquista e colonia a tutti gli effetti, non esiste più un istituto di credito siciliano, essendo calate con la loro predatrice presenza le banche del nord a drenare i risparmi dei siciliani per reinvestirli al Nord. E in questo caso come dicevano i romani.” “Pecunia non olet” perché, al contrario dei siciliani e dei napoletani, i soldi dei meridionali in questo caso non  fanno  assolutamente puzza.


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Razzismo antinapoletano: licenziato il giornalista piemontese  


Licenziato il giornalista Amandola, protagonista del servizio di TG3 Piemonte Rai carico di razzismo. 
Di certo non era l'unico responsabile, ma si tratta comunque di un ottimo risultato, frutto delle proteste di tutti noi: un segnale importante per chi si chiede quali siano le strade da percorrere per ottenere il rispetto dovuto ai meridionali, un segnale importante per gli "avversari" razzisti di turno. Di seguito i comunicati e le iniziative di Vanto e del Movimento Neoborbonico. 
Ansa, Corriere dello Sport e TuttoSport rilanciano il comunicato del Movimento Neoborbonico del Movimento V.A.NT.O. e del "Parlamento delle Due Sicilie-Parlamento del Sud" che presenteranno querela a nome dei tanti Napoletani che si sono rivolti al suo Ufficio legale in queste ore contro il “giornalista” della redazione Rai del Piemonte "per aver dato voce al consueto e intollerabile razzismo antinapoletano anche ieri a Torino in occasione di Juve-Napoli e per aver addirittura suggerito ai “tifosi” bianconeri frasi di "carattere razzistico".  
Non è più possibile tollerare negli stadi e fuori episodi di un razzismo che sia le autorità sportive che quelle extrasportive consentono senza i necessari e urgenti provvedimenti e nel silenzio dei cosiddetti "politici e intellettuali" napoletani e meridionali. 
Allegata copia del comunicato ANSA con link del Corriere dello Sport e di TuttoSport.

LINK PER ADERIRE ALL'INIZIATIVA LEGALE:

http://angeloxg1.wordpress.com/tag/querela/



“MOVIMENTO NEOBORBONICO”                       
“MOVIMENTO V.A.N.T.O.”  
 “PARLAMENTO DELLE DUE SICILIE”

Razzismo antinapoletano.
Querela collettiva contro il giornalista piemontese e sospensione delle partite per i cori razzisti: appello a capitan Cannavaro.

Gli insulti razzisti costano agli juventini meno di 20 centesimi.

Il Movimento Neoborbonico e il Movimento V.A.N.T.O.  stanno raccogliendo presso il proprio ufficio legale le querele di numerosi napoletani che si sono sentiti offesi dalle dichiarazioni del giornalista Amandola della Rai TG Piemonte, autore di un servizio nel corso del quale, senza alcun commento, si dava spazio ai soliti cori antinapoletani e si sottolineava addirittura la “puzza dei napoletani” come loro elemento distintivo.

Nello stesso tempo è stata inviata al capitano del Napoli, Paolo Cannavaro, una richiesta per far sospendere le partite in caso di esposizione di striscioni offensivi o di cori offensivi, com’è nel suo diritto di Napoletano e di capitano della squadra.
Da anni il Napoli e i suoi tifosi  sono oggetto di offese e insulti di stampo razzistico con cori e striscioni ripetuti in quasi tutti gli stadi italiani.
Pur tollerando l’ironia e il tifo contro la squadra azzurra, non si può più tollerare che vengano offese un’intera popolazione e un’intera città senza il minimo intervento delle autorità sportive o extrasportive sempre attente, invece, a sanzionare in maniera pesante i tifosi partenopei di fronte alla minima “infrazione”: anche dopo Juve-Napoli, infatti, le sanzioni sono state di fatto nulle nonostante la ripetizione continua di cori e di episodi: settemila euro di multa alla società bianconera (meno di 20 centesimi per tifoso juventino…) con un ulteriore e confortante precedente per i tifosi razzisti anche in vista dei prossimi impegni della squadra di De Laurentiis (prossima trasferta Atalanta-Napoli).   
I regolamenti italiani ed europei sono chiari come chiari sono stati anche di recente gli episodi di calciatori che hanno richiesto la sospensione della partita (il giapponese Kawashima o l’ivoriano Zoro) per casi anche meno gravi di questi italiani e quando si invoca il Vesuvio  per sterminare i Napoletani o si ricordano calamità naturali e tragiche come il terremoto, il colera o il dramma-rifiuti. 

Ufficio stampa
Angelo Forgione 347 4781986
Salvatore Lanza 347 8492862



CORRIERE DELLO SPORT. L'indignazione dei tifosi del Napoli per il servizio del tgr Piemonte andato in onda ieri nell'edizione delle 19.30 cresce di minuto in minuto sul web. Un servizio realizzato all'esterno dello Juventus Stadium con i 'tifosì bianconeri durante il quale non mancano riferimenti razzisti nei confronti dei napoletani non stigmatizzati dall'autore del servizio che addirittura dice, a proposito dei partenopei che "si distinguono elegantemente dalla puzza". Il video circola su you tube, su facebook e sui principali siti dedicati ai tifosi del Napoli. Post e commenti non si contano. Come le richieste di intervento all'ordine dei giornalisti e alla stessa redazione Rai del Piemonte. Indignazione bipartisan: anche il sito di supporters bianconeri, Canale Juve, si è 'dissociato'.
PROTESTE - Sta provocando vivaci proteste su Internet e nelle redazioni dei quotidiani di Napoli la diffusione su Internet del servizio del TG3 Piemonte. Telefonate ed e-mail sono giunte alle redazioni dei giornali mentre si annunciano iniziative legali. Il "Movimento Neoborbonico" annuncia una querela nei confronti del giornalista del TG3 Piemonte e dei vertici della Rai. "Il giornalista e l' azienda pagati con i soldi dei napoletani - afferma in un comunicato il segretario dei Neoborbonici, Salvatore Lanza - risponderanno in Tribunali delle loro offese vergognose. Ai politici meridionali, incapaci non solo di rappresentarci, ma di difenderci dall' aggressione razzista, mettiamo sul conto anche le offese razziste del servizio pubblico". 

http://www.corrieredellosport.it/calcio/serie_a/2012/10/21-273466/Protesta+tifosi+Napoli+per+servizio+Tg3+Piemonte 

http://www.tuttosport.com/calcio/serie_a/napoli/2012/10/21-220338/Tifosi+del+Napoli+protestano+per+servizio+Tg3+Piemonte