Venerdì 26 agosto, alle ore 18.00, inaugurazione del restauro della fontana borbonica di Lauria a cura di Antonio Boccia e con Gennaro De Crescenzo e Salvatore Lanza. 150 ani fa i “liberali” di Lauria, secondo una diffusa tradizione storiografica, avrebbero danneggiato la bella fontana borbonica eretta nel 1845 da Ferdinando II di Borbone, il re dei primati e dell’orgoglio del Sud pre-unitario. La vasca fu divelta perché conteneva il classico stemma del Regno (i gigli della dinastia borbonica). La frase che vi troneggiava è andata perduta e il restauro appena terminato si è limitato al rifacimento della vasca e dello stemma. Restituiamo così ai laurioti di oggi la visione in marmo che si offriva ai numerosi viaggiatori che entravano da Porta Taverna un secolo e mezzo fa. I lavori sono stati ideati dal coordinatore per la Basilicata del Movimento Neoborbonico, avv. Antonio Boccia, coordinati e realizzati (gratuitamente) dall’ottima impresa del geom. Renato Chiarelli, neoborbonico e membro del “Parlamento delle Due Sicilie”. Il Comune di Lauria si è impegnato a riattare anche la portata idrica. Il restauro segue quello realizzato nella cappella di S. Ferdinando (primo monumento borbonico di Lauria recuperato, oggetto dei lavori terminati nel 2003, sotto il patrocinio della Soprintendenza ai Beni Culturali) e l’inaugurazione (nel 2006, per il bicentenario) del monumento ai caduti del 1806. Tre segnali importanti in quella che fu la “fedelissima città di Lauria”, già città martire dei massacri compiuti dai francesi nella loro invasione del 7 e dell’8 agosto del 1806. Un evento simbolicamente ancora più importante prorpio nell’anno delle celebrazioni per i 150 anni di un’unificazione che andava (e andrebbe) celebrata nel rispetto della verità storica.
La fontana borbonica di Lauria