Fu una grande novità, il possente ariete editoriale che sconquassò il muro delle menzogne risorgimentali ponendo alla portata di tutti una verità allora nota solo negli ambienti chiusi del revisionismo altolocato. Per molti di noi è stata per lungo tempo la Bibbia indiscussa di un risveglio identitario dilagante, l’arma segreta in mille discussioni, il filo conduttore di una lunga serie di iniziative culturali ed editoriali.
Ora arriva la ristampa su iniziativa della casa editoriale Il Cerchio, una “novità antica” che siamo certi tutti i neofiti del risveglio identitario devono conoscere anche per capire da che basi è partita la nostra opera che, oramai, oggi può contare sul supporto di migliaia di testi scientifici e riepilogativi.
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Dopo alcuni mesi di reiterate richieste, ci siamo!
188 pagine, formato 17x24, copertina a 4 colori con alette, € 18,00.
Fino al 25 aprile 2013
sconto 20% (€ 14,40)
solo per acquisti con pagamento anticipato tramite bonifico bancario!
(ed in più spese postali ridotte, solo € 4,50 da una a cinque copie!)
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Il Cerchio, via dell'Allodola 8, 47923 Rimini
La merce verrà spedita solo al momento dell’avvenuto accredito dell’importo oppure dopo aver ricevuto la conferma di pagamento via email a info@ilcerchio.it o via Fax allo 0541 799173 con annesso numero di CRO. Trascorsi 10 giorni naturali e consecutivi qualora non risultasse ancora avvenuto l’accredito dell’importo dell’ordine, Il Cerchio si riserva il diritto di annullare l’ordine in questione.
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E,
per capirne di più...
La Conquista del Sud: una
Recensione.
Il
libro che ogni italiano dovrebbe leggere, regalare agli amici, consigliare ai
colleghi.
La
sua prima edizione, nel 1972, ebbe un effetto dirompente: la storia del
Risorgimento che si insegnava a scuola era tutta da riscrivere! Se non fu il
primo a ricostruire la verità, Carlo Alianello, giornalista, storico e scrittore
di origini lucane, ebbe il merito di essere il primo a farla arrivare al grande
pubblico, portandola fuori da quei ristretti circoli culturali e accademici dove
veniva a malapena sussurrata e subito occultata, ed ebbe il merito, ancora
maggiore, di averla raccontata così com'era, senza il filtro delle ideologie
tanto in voga presso gli intellettuali dell epoca.
Col suo stile semplice e
diretto, romanzando la storia nel senso di renderla viva attraverso i suoi
personaggi, Alianello scrisse che l'unificazione d'Italia fu una guerra di
conquista; i"padri della patria" erano dei massoni interessati all'oro più che
agli ideali; il brigantaggio non fu lotta di classe per il possesso delle terre,
ma guerra di difesa contro l'invasore, in nome di Dio e del re Borbone. Ne La
conquista dei Sud narrò le luci e le ombre di quel 1860 come avrebbe fatto un
testimone oculare, con lo stesso coinvolgimento, gli stessi sentimenti, lo
stesso malinconico orgoglio: «Quando s’intese che la truppa piemontese era
entrata nel regno, invece d'accomodarsi alla circostanza, i popolani gridarono
"Viva Francesco II , posero la borbonica coccarda rossa sul cappello e si
armarono di armi rurali per tener testa ai piemontesi.
E
questo perché? Per una ragione semplicissima: da noi il popolo minuto aveva
sempre considerato i piemontesi non come italiani ma come straniera non gente
della nostra terra, ma invasori, saraceni, turchi, austriaci o francesi che
fossero. Solo i signori erano italiani, ma per gli interessi loro. Un esercito
d'occupazione, insomma, con le sue crudeltà, i suoi saccheggi, le case
distrutte, le donne violentate a forza». La lettura di questo libro (giunto alla
terza edizione e ormai introvabile in libreria per la chiusura della Casa
editrice) ha consentito a migliaia di Meridionali di riscoprire fatti ed
avvenimenti accaduti nei propri paesi, i cui protagonisti erano stati i propri
antenati, ma dei quali non era rimasta traccia, dei quali loro stessi non
avevano memoria. E appunto la memoria era stata cancellata, da oltre un secolo,
perché non contrastasse con la vulgata ufficiale che parlava di camicie rosse e
di tricolori, di eroi, di liberatori e di oppressi avviliti, di progresso e di
miseria.
La
conquista del Sud ha riportato alla luce quei fatti, per spiegare come e perché
il Meridione era divenuto una "questione" e su chi ricadeva realmente la
responsabilità di quelle che venivano imputate come sue "colpe": la povertà,
l'immobilismo, la delinquenza mafiosa, la disaffezione allo Stato. Per molti, le
sue pagine hanno segnato l'inizio del cammino di recupero della propria identità
culturale, di ricerca delle radia, di ricostruzione della memoria storica; hanno
chiarito il significato profondo dell'appartenenza ad un popolo, ad una Nazione,
al di là e nonostante i mutamenti imposti dal tempo. Un libro veramente
indispensabile, per conoscere e riconoscersi.
Grazie a Il
Giglio!