mercoledì 3 aprile 2013

La conquista del Sud - Carlo Alianello




Fu una grande novità, il possente ariete editoriale che sconquassò il muro delle menzogne risorgimentali ponendo alla portata di tutti una verità allora nota solo negli ambienti chiusi del revisionismo altolocato. Per molti di noi è stata per lungo tempo la Bibbia indiscussa di un risveglio identitario dilagante, l’arma segreta in mille discussioni, il filo conduttore di una lunga serie di iniziative culturali ed editoriali.
Ora arriva la ristampa su iniziativa della casa editoriale Il Cerchio, una “novità antica” che siamo certi tutti i neofiti del risveglio identitario devono conoscere anche per capire da che basi è partita la nostra opera che, oramai, oggi può contare sul supporto di migliaia di testi scientifici e riepilogativi.

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Dopo alcuni mesi di reiterate richieste, ci siamo!

188 pagine, formato 17x24, copertina a 4 colori con alette, € 18,00.

Fino al 25 aprile 2013
sconto 20% (€ 14,40)
solo per acquisti con pagamento anticipato tramite bonifico bancario!

(ed in più spese postali ridotte, solo € 4,50 da una a cinque copie!)

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E, per capirne di più...

La Conquista del Sud: una

Recensione.


Il libro che ogni italiano dovrebbe leggere, regalare agli amici, consigliare ai colleghi.
La sua prima edizione, nel 1972, ebbe un effetto dirompente: la storia del Risorgimento che si insegnava a scuola era tutta da riscrivere! Se non fu il primo a ricostruire la verità, Carlo Alianello, giornalista, storico e scrittore di origini lucane, ebbe il merito di essere il primo a farla arrivare al grande pubblico, portandola fuori da quei ristretti circoli culturali e accademici dove veniva a malapena sussurrata e subito occultata, ed ebbe il merito, ancora maggiore, di averla raccontata così com'era, senza il filtro delle ideologie tanto in voga presso gli intellettuali dell epoca.
Col suo stile semplice e diretto, romanzando la storia nel senso di renderla viva attraverso i suoi personaggi, Alianello scrisse che l'unificazione d'Italia fu una guerra di conquista; i"padri della patria" erano dei massoni interessati all'oro più che agli ideali; il brigantaggio non fu lotta di classe per il possesso delle terre, ma guerra di difesa contro l'invasore, in nome di Dio e del re Borbone. Ne La conquista dei Sud narrò le luci e le ombre di quel 1860 come avrebbe fatto un testimone oculare, con lo stesso coinvolgimento, gli stessi sentimenti, lo stesso malinconico orgoglio: «Quando s’intese che la truppa piemontese era entrata nel regno, invece d'accomodarsi alla circostanza, i popolani gridarono "Viva Francesco II , posero la borbonica coccarda rossa sul cappello e si armarono di armi rurali per tener testa ai piemontesi.
E questo perché? Per una ragione semplicissima: da noi il popolo minuto aveva sempre considerato i piemontesi non come italiani ma come straniera non gente della nostra terra, ma invasori, saraceni, turchi, austriaci o francesi che fossero. Solo i signori erano italiani, ma per gli interessi loro. Un esercito d'occupazione, insomma, con le sue crudeltà, i suoi saccheggi, le case distrutte, le donne violentate a forza». La lettura di questo libro (giunto alla terza edizione e ormai introvabile in libreria per la chiusura della Casa editrice) ha consentito a migliaia di Meridionali di riscoprire fatti ed avvenimenti accaduti nei propri paesi, i cui protagonisti erano stati i propri antenati, ma dei quali non era rimasta traccia, dei quali loro stessi non avevano memoria. E appunto la memoria era stata cancellata, da oltre un secolo, perché non contrastasse con la vulgata ufficiale che parlava di camicie rosse e di tricolori, di eroi, di liberatori e di oppressi avviliti, di progresso e di miseria.
La conquista del Sud ha riportato alla luce quei fatti, per spiegare come e perché il Meridione era divenuto una "questione" e su chi ricadeva realmente la responsabilità di quelle che venivano imputate come sue "colpe": la povertà, l'immobilismo, la delinquenza mafiosa, la disaffezione allo Stato. Per molti, le sue pagine hanno segnato l'inizio del cammino di recupero della propria identità culturale, di ricerca delle radia, di ricostruzione della memoria storica; hanno chiarito il significato profondo dell'appartenenza ad un popolo, ad una Nazione, al di là e nonostante i mutamenti imposti dal tempo. Un libro veramente indispensabile, per conoscere e riconoscersi.
Grazie a Il Giglio!