sabato 10 gennaio 2015

venerdì 26 dicembre 2014

Francesco II - Santa Messa in suffragio




SABATO 27 DICEMBRE ORE 18.30, NAPOLI, Chiesa di S. Ferdinando di Palazzo, Santa Messa in Rito Romano Antico per Francesco II di Borbone, ultimo Re delle Due Sicilie, a cura della Fondazione Il Giglio con la partecipazione dei delegati del Movimento Neoborbonico, dei delegati del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e delle Reali Guardie d'Onore Borboniche. 
Nel giorno esatto del 120° anniversario della morte di Francesco II, Santo e Re (27 dicembre 1894), si rinnova l'appuntamento con la tradizionale Messa napoletana organizzata annualmente dagli amici della Fondazione. 
Nello stesso importante giorno, il 27 dicembre alle ore 17.30, Santa Messa per Francesco II anche a Caserta presso la Chiesa del Buon Pastore a cura dei Comitati delle Due Sicilie: le due città così care alla dinastia borbonica unite nel ricordo del loro ultimo Re.



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lunedì 15 dicembre 2014

Pino Aprile - Terroni 'Ndernescional






Pino Aprile è indiscutibilmente lo scrittore di Sud più seguito a Sud, in Italia e all'estero. Qualcuno lo vorrebbe ministro per il Mezzogiorno nel prossimo governo italiano, qualche altro premier delle Due Sicilie, qualche altro ancora (pochi e sempre gli stessi) gli vorrebbe impedire di scrivere libri e/o articoli. In realtà Pino Aprile, come dimostra l'aperta ma inutile ostilità della terza fascia appena citata, è anche più importante di un eventuale premier o di un ministro: Pino Aprile è uno dei motori fondamentali (forse “il” motore) di una svolta che per il Sud è davvero epocale. Con i libri di Pino Aprile, da “Terroni” ai successivi testi dedicati ai temi del meridionalismo fino al nuovo “Terroni 'ndernescional. E fecero terra bruciata”, è dilagante ormai una diffusione di consapevolezza, di rabbia e di orgoglio forse mai riscontrata prima tra i meridionali. E si tratta di un fenomeno davvero nuovo e con sviluppi che nessuno può prevedere e ben più importanti magari di un successo elettorale o di un incarico politico. In “Terroni 'ndernescional” Aprile ritorna sui temi di “Terrroni” e sullo schema della colonizzazione del Nord dell'Italia ai danni del Sud in maniera davvero inoppugnabile e con un sorprendente confronto tra quello che avvenne (o avviene) tra il Piemonte e la Sardegna, tra la Germania Ovest e la Germania Est e tra i paesi del Nord dell'Europa e quelli mediterranei... “Così la Sardegna stava al resto del Regno Sardo come tutto il Sud al resto d'Italia” e così i meccanismi di “minorità” risultano applicati in maniera sconcertante anche nel resto dell'Europa e del mondo. E così la questione meridionale era già una “questione sarda” e la colonizzazione ad opera dei sabaudi fu prima sarda e poi meridionale. Così assistiamo da un secolo e mezzo al “gioco delle tre carte” delle statistiche nazionali con la Sardegna misteriosamente accorpata al Sud per non rovinare le medie sabaude: una verità chiarissima ma sistematicamente ignorata dalla storiografia ufficiale. Il tutto, però, raccontato con il consueto stile carico di ironia e, a tratti, di poesia, e con un rigore che renderà quanto mai difficoltoso il lavoro dei soliti noti di cui sopra e che spiega in maniera quanto mai efficace i meccanismi che regolano la subalternità del Sud di oggi. “Da un secolo e mezzo, con la scusa dell'Unità, una parte del Paese è tenuta in condizione subalterna, prima con il potere delle armi, poi con quello dell'economia e della politica al servizio di quella economia”. E come sarebbe possibile contraddire una tesi di questo tipo? Del resto sappiamo come lavorano i soliti noti, e i soliti opinionisti e/o accademici di turno più o meno famosi con le loro reazioni spesso rabbiose ma che potremmo definire quasi infantili: si attacca Pino Aprile o magari si attaccano i neoborbonici per le tesi esposte in questo e in altri libri senza mai badare al fatto  che dovrebbero attaccare gli autori delle tesi esposte e che in molti casi, e sempre più frequentemente, si tratta ormai di loro autorevoli colleghi accademici. Altrettanto chiara e netta l’analisi delle colpe delle classi dirigenti meridionali complici di questo sistema, delle debolezze delle posizioni di una cultura “ufficiale” sempre più in crisi, della necessità di una identità culturale, dell'importanza di certe “nostalgie”, delle manie “etichettatorie” degli opinionisti di turno (“neoborbonici”, “sudisti”, “terronisti” le loro etichette più gettonate... per manifesta incapacità di affrontare i temi nel merito). In sintesi il nuovo “Terroni” è un nuovo manuale di sopravvivenza per meridionali veri con la soddisfazione oggettiva di trovare tra le 250 pagine del libro quello che pensiamo anche noi tutti i giorni magari di fronte ai soliti danni e alle solite beffe antimeridionali. In sintesi un “traduttore” per decifrare certi comportamenti e certe scelte dei politici anche di oggi. In sintesi uno “stradario” per capire quali percorsi affrontare e superare per salvare il Sud. Lo avevamo già scritto che con dieci Pino Aprile il Sud si sarebbe già salvato da tempo? E anche se fosse una ripetizione, lo confermiamo dopo aver letto “Terroni 'ndernescional” condividendo in pieno la certezza di Pino: “I miracoli, a volte, non hanno l'aspetto dei miracoli”...

Gennaro De Crescenzo

martedì 2 dicembre 2014

Sacrario Borbonico a Gaeta



Sabato 29 novembre 2014, alle ore 16.30, si è tenuta in Gaeta l’annunciata ed attesa apertura del primo Sacrario Borbonico. Il Duomo della città, magnificamente restaurato e riportato al suo antico splendore, ha accolto persone provenienti da varie parti d’Italia che, affiancando i numerosi Cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, hanno affollato un momento di eccezionale rilevanza storica. Era, infatti, da tempo che si sperava di raccogliere in un unico luogo i resti mortali di chi perse la vita nell’ultima strenua difesa dell’antico e glorioso Regno delle Due Sicilie. Un luogo che già da domenica scorsa è diventato la meta di chi conosce quella triste storia e si riconosce nei valori di fede e di identità che quei prodi difesero fino all'estremo sacrificio della vita.
Ora resta un altro ambizioso obiettivo: rendere fruibile e dignitosi i luoghi dove sono sepolti i soldati caduti durante i bombardamenti dell’assedio. Alcune sono fosse comuni non segnalate che vanno assolutamente rilevate ed elevate al rango che più gli si addice. Una pietà cristiana integrata dalla necessità di squarciare un insostenibile oblio della storia che ha fatto di quegli Eroi degli sconosciuti, se non dei “malfattori”.
Certamente il Sacrario borbonico entrerà, come merita, in tutti gli eventi storici che periodicamente si tengono a Gaeta ed, inoltre, sarà la spinta per altri simili recuperi di beni architettonici di inestimabile valore di cui, nonostante i bombardamenti dell’Assedio piemontese e della Seconda Guerra Mondiale, la città del Golfo ne è ancora ricca.



giovedì 27 novembre 2014

Sacrario Borbonico a Gaeta

È stato sempre il desiderio di quanti si sono avvicinati alla verità storica ed alla tragedia che travolse l’antico Regno delle Due Sicilie, avere un sacrario con i resti mortali degli Eroi che diedero la vita nei fatti di guerra che interessarono Gaeta ed il suo circondario tra il 1860 ed il 1861. Un luogo dove portare un fiore, fare una preghiera, un luogo dove ricordare.
E finalmente il miracolo è avvenuto. Infatti una combinazione di eventi che non si possono definire fortuiti, ha fatto si che si realizzasse il sogno di quanti da decenni hanno sperato che avvenisse. Le persone giuste al posto giusto e nel momento giusto hanno fatto il resto. Il principale merito va al nostro Lino Sorabella, appassionato cultore della storia, dell’arte e delle tradizioni di Gaeta che ha fatto da cinghia di trasmissione nel complesso ingranaggio di tutta l’operazione. E quindi foto, progetto, autorizzazioni, contatti ecc., ma la realizzazione di tutta l’operazione, compreso il recupero dei resti dei soldati disseminati tra chiese e cimiteri, avrebbe avuto un costo non indifferente che le Istituzioni, sia religiose che civili, non avrebbero potuto sostenere. A questo punto, un’altra persona giusta al posto giusto. L’Avv. Franco Ciufo, Vice Delegato per il Lazio dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio e nostro indiscusso Compatriota, prende in mano la situazione ed attiva una delle sue consuete cordate di solidarietà che tanto bene hanno fatto alla gente bisognosa, ma questa volta per realizzare un’opera in ritardo di oltre 150 anni.
Naturalmente è apparsa fondamentale l’opera di S.E. l'Arcivescovo di Gaeta, mons. Fabio Bernardo D'Onorio che ha sapientemente e pazientemente guidato ogni intervento nell’ambito delle sue importanti competenze.
Ed è grazie a questi artefici che con profonda commozione annunciamo l’apertura del Sacrario Borbonico di Gaeta che avverrà sabato 29 novembre 2014, alle ore 16.00, presso la Cattedrale di S. Erasmo. 
Saranno presenti autorità civili, militari e religiose nonché i vertici dell’Ordine Costantiniano e la Principessa Beatrice di Borbone.
Sarà presente la Real Bandiera di Stato scortata dal Picchetto d’onore dei Tiragliatori del Re.
Compatrioti, confratelli ed amici sono invitati.